Ogni insegnante della FITA si impegna a trasmettere agli allievi, secondo le proprie conoscenze e la propria esperienza, il patrimonio tecnico, culturale ed etico dell’Aikido.

In particolare, sarà compito dell’insegnante trasmettere agli allievi, attraverso l’esempio e la pratica, il concetto per cui l’Aikido non si propone come strategia di combattimento rivolta alla vittoria su un nemico, ma come disciplina di gestione non violenta del conflitto, la quale ha come orizzonte la pacificazione.

L’insegnante si impegna a trasmettere agli allievi le norme di comportamento (reishiki) che regolano la pratica dell’Aikido.

L’insegnante si impegna, in accordo con le proprie conoscenze ed esperienze, a trasmettere i contenuti tecnici dell’Aikido perseguendo la maggiore chiarezza e completezza.

Nel ruolo di insegnante è implicito l’impegno alla coltivazione costante del proprio patrimonio tecnico, culturale, spirituale. Alla propria ricerca personale va affiancato il costante confronto con l’esperienza di altri insegnanti e praticanti, a cominciare dalle occasioni di pratica proposte dalla propria associazione/federazione.

L’insegnante è tenuto a dispensare agli allievi l’insegnamento adeguato al loro livello di pratica, nel rispetto del naturale processo di apprendimento di ciascun individuo.

L’insegnante si impegna a dispensare il proprio insegnamento in modo equanime e appropriato a ciascuno dei propri allievi, evitando atteggiamenti di favoritismo o di discriminazione fondati sull’età, le abilità personali, il genere o qualsiasi altra caratteristica reale o presunta del praticante.

L’insegnante trasmetterà agli allievi il vincolo di solidarietà che lega ciascun praticante di Aikido a una comunità, formata in primis dal Maestro responsabile del dojo (dojo-cho) e dagli altri allievi, a sua volta collegata a un’Associazione/Federazione di riferimento, e –in senso più ampio– all’intera comunità di praticanti che si richiamano all’insegnamento del fondatore Morihei Ueshiba.

È dovere dell’insegnante curare tutti gli aspetti che rendono possibile l’appartenenza degli allievi a tale comunità, quale il regolare versamento delle quote di associazione, di iscrizione, di pratica mensile e di assicurazione. È altresì compito dell’insegnante il controllo costante della regolarità e della correttezza della pratica dei propri allievi.

La remunerazione dell’insegnante è costituita da una quota, in genere mensile, stabilita secondo gli standard consolidati presso il dojo di pratica e l’associazione di riferimento. È altresì ammissibile una quota di partecipazione per insegnamenti speciali (stages, seminari, corsi di formazione, ecc.), sempre in accordo con standard consolidati e sostenibili.

È importante che l’insegnante veicoli il concetto per cui le quote relative alla pratica non possono essere considerate il prezzo di una controprestazione, ma piuttosto la quantizzazione simbolica dell’impegno implicito in un processo di insegnamento/apprendimento.

È compito dell’insegnante sottolineare il vincolo di mutuo rispetto e di responsabilità che caratterizza il rapporto di pratica e di trasmissione tra insegnante e allievo, così come tra allievo più giovane e allievo più anziano (kohai – senpai).

L’insegnante si impegna a non sollecitare dai propri allievi qualsiasi beneficio economico o di altro tipo che sia diverso dalle quote di partecipazione agli allenamenti ordinari o straordinari.

L’insegnante si impegna a una propria formazione specifica sugli aspetti fisiologici dell’allenamento impartito.

È compito fondamentale dell’insegnante avere cura dell’integrità fisica e psicologica degli allievi. Il principio di integrità deve in ogni caso prevalere su tutte le altre possibili motivazioni di carattere tecnico.

L’insegnante si impegna a tenere un atteggiamento di rispetto e collaborazione verso gli altri insegnanti di Aikido e di altre discipline marziali, indipendentemente dalla scuola di appartenenza.